Progetto “Gruppo di prevenzione e intervento antincendio a Lunangali”

distretto DI NJOMBE

Provincia DI IRINGA -TANZANIA

Indice:

1 – IDENTIFICAZIONE DEL PROGETTO: 2

2 – RESPONSABILITA’ DEL PROGETTO.. 4

3 - PARTNER LOCALE.. 5

4 - CONTESTO E GIUSTIFICAZIONE.. 6

5 - DESCRIZIONE: 8

1.     OBIETTIVO.. 8

2.     BENEFICIARI. 14

3.     ATTIVITA’ PREVISTE E TEMPI DI REALIZZAZIONE.. 15

4.     SISTEMA DI MONITORAGGIO E  VALUTAZIONE.. 16

5.     LUOGO DI ACQUISTO DEI BENI. 16

6.     EVENTUALE PERSONALE  COINVOLTO.. 17

7.     SOSTENIBILITA’ 17

8.     COINVOLGIMENTO DELLA COMUNITA’ TRENTINA.. 17

6 - PROSPETTO DEI COSTI: 18

7 - CONCLUSIONI. 20

 

 

1 – IDENTIFICAZIONE DEL PROGETTO:

 

            Il progetto denominato Gruppo di prevenzione e intervento anti-incendio a Lunangali

            Geograficamente il Comune di Lunangali, è situato a circa 150 km a sud-est da Njombe che è capoluogo di provincia e ultimo riferimento significativo identificabile sulle normali carte geografiche della Tanzania. La provincia di Njombe si trova a circa 900 km a sud-ovest di Dar Es Salaam ed è caratterizzata da una vastissima area collinosa situata a circa 1.800 m di altezza sopra il livello del mare. Il clima è generalmente asciutto specie nella stagione estiva essendoci la totale assenza di precipitazioni per un periodo di circa quattro mesi.

Oltre a queste informazioni geografiche è necessario specificare che la zona in questione, all’infuori del capoluogo Njombe,  è caratterizzata dalla quasi totale assenza di servizi fondamentali come luce, elettricità e strade. La popolazione ha l’agricoltura come unica attività di sostentamento che svolta con mezzi rudimentali permette alla persone di vivere in maniera molto povera e precaria.  Il reddito pro capite è di circa 1 dollaro al giorno.

L’attività agricola è legata alla coltivazione arcaica di modesti appezzamenti di mais, patate o frutta oltre all’immancabile orticello nei pressi di qualche sorgente d’acqua o della  capanna che all’ombra di qualche banano fa crescere fagioli, insalata, piselli, caffè e quanto è necessario alla sopravvivenza di una famiglia. Per i più ricchi l’allevamento di qualche capra, una mucca o un maiale permette di integrare le risorse agricole con un po’ di latte e carne fresca. Tutti gli altri si limitano ad allevare al massimo qualche gallina.

Le limitazioni sulla mobilità e sui mezzi di trasporto provocano quindi un disagio rilevante alla popolazione di queste regioni che di fatto  deve basare gran parte della propria economia sulle risorse presenti nei paraggi della propria abitazione, senza poter quindi fare affidamento sul commercio e sui servizi che altrimenti potrebbero risultare più accessibili. Ciò si ripercuote anche per quanto riguarda i servizi sociali e sanitari che sono quindi di fatto limitati a quelli disponibili nel proprio villaggio di appartenenza.


2 – RESPONSABILITA’ DEL PROGETTO

            Il sostegno per la creazione del gruppo è stato richiesto in maniera diretta al Presidente di Solidarietà Alpina che in ottobre 2008 si trovava nella zona per una missione di verifica e chiusura di alcuni progetti realizzati nel corso dell’anno, in comuni limitrofi a quello di Lunangali.

Denominazione e dati dell’associazione:

aSSOCIAZIONE:                        Solidarieta’  alpina ONLUS

sEDE LEGALE:                         38010  s.gIUSTINA   tASSULLO (tn)

RECAPITO POSTALE:             Via Mecla, 71

                                                        38010 SANZENO ( TN )

TELEFONO:                                 0463 434176

aNNO DI COSTITUZIONE:      1994

Numero di soci: 60

            Il progetto Gruppo di prevenzione e intervento antincendio a Lunangali. coinvolge in maniera diretta il Presidente dell’associazione stessa in qualità di responsabile del progetto, e tutti i soci coinvolti in varia misura con le attività di raccolta dei fondi necessari al finanziamento del progetto. Alcuni volontari inoltre, se necessario, verranno coinvolti in maniera più diretta nella realizzazione del progetto in base a specifiche competenze tecniche.  

3 - PARTNER LOCALE

             Il partner locale è costituito dal Comune di Lunangali che promuove e realizza il progetto. Il responsabile del progetto, su indicazione del Sinadaco di Lunangali  è  Ennio Malile.

            (Da molti anni infatti il Sig. Ennio Malile lavora per conto di Solidarietà Alpina principalmente per la manutenzione degli impianti realizzati nel corso degli anni nella regione di Iringa  dal’associazione stessa, ed ora grazie alle competenze acquisite svolge anche il ruolo di coordinamento dei lavori per la realizzazione di nuovi progetti in stretto contatto con il responsabile del progetto stesso).


4 - CONTESTO E GIUSTIFICAZIONE 

La regione di Njombe è costituita da un ondulato altopiano collocato ad una altezza di 1.800 metri in media. Comprende circa 21.000 kmq nella zona estrema sudoccidentale del Tanzania e corrisponde ai tre Distretti di Njombe, Makete e Ludewa, tra i più arretrati del Paese, essendo a lungo rimasti poco accessibili.

La popolazione è costituita da circa 700.000 persone; il 40% con meno di 15 anni. Gli abitanti dei villaggi vivono in genere in condizioni di acuta povertà e soffrono gravi difficoltà nel soddisfare le proprie necessità più basilari; dipendono da una agricoltura di sussistenza fatta con metodi tradizionali su piccole estensioni di terreno.

            I servizi sociali sono pochi e ancora più scarsi di quelli di altre zone della regione di Iringa. La malnutrizione non è infrequente, specie tra i bambini e gli anziani.

Come precedentemente indicato la zona dei distretti di Njombe, Makete e Ludewa è per lo più caratterizzata dall’assenza di servizi fondamentali come energia elettrica e strade di comunicazione. Le uniche strade presenti per i collegamenti con i villaggi periferici sono realizzate semplicemente in terra battuta e sono di difficile percorrenza anche per un mezzo fuoristrada (purché siano asciutte). Diventano invece impraticabili nel momento in cui le piogge stagionali le bagnano rendendole estremamente viscide e con invalicabili buche di fango. La popolazione africana d’altronde le usa solo per spostarsi a piedi o con rudimentali carretti. I viaggi di spostamento diventano quindi molto difficili e faticosi anche per il fatto che il territorio collinoso della regione  comporta un susseguirsi di salite e discese a volte anche molto ripide.

L’assenza di una viabilità affidabile e di mezzi di trasporto tali da poterla utilizzare comporta una serie di svantaggi di cui il senso di isolamento dal mondo civilizzato è sicuramente il meno fastidioso. Sono già stati citati alcuni impatti negativi per quanto riguarda l’economia della zona che senza una viabilità minima non riesce in alcun modo ad emergere e iniziare a dare impulso allo sviluppo della regione, ma le conseguenze diventano invece drammatiche nel caso in cui ci siano delle emergenze sanitarie che a causa di infortunio o malattia richiedono il rapido trasporto degli infermi verso il più vicino ambulatorio. Nella generalità dei casi questo trasporto viene svolto a piedi da alcuni volonterosi amici o parenti dell’infortunato utilizzando il suo letto come portantina.


5 - DESCRIZIONE:

1.       OBIETTIVO

            L’obiettivo generale del progetto è quello di organizzare un gruppo di intervento che sappia pianificare la realizzazione di opere antincendio nella zona collinosa di Lunangali – Matembwe.

            Durante i mesi che vanno da settembre a dicembre la zona è caratterizzata da una stagione di forte siccità con forti venti caldi che seccano ed asciugano le sterpaglie cresciute durante l’estate nelle vaste zone collinose incolte.  Ci sono quindi vastissime aree con sterpaglie secche alte anche un paio di metri che costituiscono un facilissimo innesco per incendi che puntualmente ogni anno si verificano in tutta la regione.

            Questi incendi da un lato sono tollerati dalla popolazione poiché servono per ripulire le zone collinose dalle sterpaglie secche e incolte, dall’altra costituiscono un pericolo poiché, se non controllati, distruggono aree boschive utilizzate per la produzione di legname oppure campi coltivati con piante da frutto o da tè arrivando in molti casi a lambire anche i villaggi e distruggendo le capanne con tutto il loro contenuto. Ingenti sono i danni nel caso in cui l’incendio coinvolga i campi coltivati con mais, poiché le pannocchie in questo periodo sono ancora nei campi in attesa di essiccarsi naturalmente prima del raccolto. Un incendio in questa fase della produzione comporta la distruzione totale di tutto il raccolto annuale.

            Non essendo assolutamente possibile reperire acqua per il controllo di questi incendi l’unico intervento possibile applicato in maniera efficace ma molto impegnativa dagli africani è quello di tagliare il percorso al fuoco spinto dal vento tramite la rapida realizzazione nella sterpaglia (o a bordo dei campi) di corridoi in cui viene tolto ogni tipo di elemento comburente che può alimentare l’incendio (tronchi, paglia, sterpaglie, ecc). Di fatto vengono quindi realizzati con le zappe e i rastrelli dei sentieri larghi un paio di metri su cui è presente solo il terreno.

            Quando poi il fronte del fuoco si avvicina a questo sbarramento e si trova a poche decine di metri viene addirittura appiccato il fuoco nella zona intermedia al fronte del fuoco e al sentiero, in modo che lentamente venga tolto ulteriore materiale combustibile prima che arrivi il fronte del fuoco che con la sua intensità di calore e la forza del vento potrebbe altrimenti scavalcare comunque lo sbarramento realizzato.

            Vista l’assenza di acqua questa tecnica è l’unica efficace per arginare gli incendi che puntualmente ogni anno si verificano sulle colline della zona.

Fig. 1 Contadini di Lunangali al lavoro in prossimità di un fronte di incendio.

Fig. 2 Contadini di Lunangali al lavoro in prossimità di un fronte di incendio.

Purtroppo la realizzazione di questi sentieri è molto onerosa e coinvolge tutte le persone del villaggio (soprattutto le donne visto che viene realizzato con le zappe) in un lavoro faticoso svolto a ridosso delle fiamme. Il grande impegno richiesto infatti fa si che  la realizzazione di questi sentieri viene svolta all’ultimo minuto a ridosso delle fiamme per realizzarlo solo dove serve. In certi casi non si riesce a ultimarlo in tempo ed allora il fronte dell’incendio prosegue distruggendo irrimediabilmente campi, boschi ed in alcuni casi anche capanne.

            Fig. 3 Contadini di Lunangali al lavoro per realizzare un corridoio di sbarramento.

            In questo caso i danni maggiori riguardano i campi coltivati con piante di te che vengono irrimediabilmente distrutte o con mais dove le pannocchie sono ancora sulle piante per essere seccate prima del raccolto. Ingenti sono i danni anche nelle zone boschive dove notevoli quantità di legname (eucalipto) viene distrutta dal fuoco.

            L’obbiettivo del progetto è quindi quello di organizzare un gruppo di intervento che abbia la capacità di pianificare e realizzare una serie di opere di prevenzione tramite la realizzazione di opportuni corridoi di sbarramento a protezione delle zone boschive, coltivate ed abitate,  anche prima che l’incendio si verifichi.

            Fig. 4 Danni provocati da un incendio a Lunangali.

            In questo modo sarà possibile proteggere in maniera più efficace le aree boschive, fondamentali per la produzione del legname, i campi coltivati e anche le capanne.

            Il gruppo di intervento dovrà quindi essere istruito per perfezionare questa tecnica di realizzazione dei corridoi di sbarramento e dovrà essere attrezzato in modo di agevolarne la realizzazione pratica.

            In caso di incendio poi il gruppo potrà poi intervenire in maniera più agevole  verificando l’efficacia delle opere di prevenzione realizzate ed eventualmente  controllando l’incendio nei punti in cui le opere non erano state previste.

                        Fig. 5 Contadini di Lunangali al lavoro in prossimità del pozzo con pompa per l’acqua potabile.

           

            L’attività principale sarà quindi quella di organizzare ed attrezzare in maniera più adeguata il gruppo di persone che avrà poi l’incarico di intervenire per la realizzazione delle opere antincendio preventive e in caso di incendio per arginare il fronte del fuoco.

            A questo scopo si prevede di realizzare un corso di formazione al quale dovranno assistere le persone che costituiscono il gruppo. Il corso è indispensabile per approfondire le modalità di intervento in caso di incendio e la tecnica da usare per la realizzazione dei sentieri tagliafuoco nelle zone necessarie.

            Per la realizzazione dei sentieri sarà poi inviato dall’Italia un trattore cingolato attrezzato con una martellante che sarà di grande aiuto sia in fase di prevenzione per tracciare i sentieri tagliafiamma sia in caso di incendio sempre per tracciare le nella sterpaglia i sentieri tagliafiamma dove sono necessari per arrestare l’avanzata delle fiamme e non erano stati previsti.

            Questa attrezzatura, non essendo reperibile in Africa sarà acquistata ( usata) in Italia ed inviata tramite un container. L’attrezzatura manuale più minuta, necessaria ad attrezzare le persone che costituiranno il gruppo sarà invece acquistata direttamente in Tanzania, nella capitale e recapitata  a Lunangali.

            Il gruppo sarà autonomo nella sua operatività ma dipenderà sempre dal comune di Lunangali che rimarrà anche proprietario di tutte le attrezzature messe a disposizione del gruppo. Tutta l’attrezzatura infatti, così come la sede del gruppo sarà dislocata all’interno di un magazzino di proprietà del Comune di Lunangali. In un secondo tempo si valuterà la possibilità di continuare il sostegno a questo gruppo realizzando nel territorio comunale anche una struttura da adibire a sede e magazzino per i materiali in dotazione.

2.       BENEFICIARI

            Il primo risultato atteso è quello di allestire un servizio di prevenzione e intervento contro  gli incendi a beneficio di tutta la popolazione di Lunangali e di Matembwe in generale. In secondo luogo si intende mettere in evidenza come un’attività svolta in gruppo, in maniera coordinata e mirata a ben precisi obbiettivi possa fornire dei risultati molto concreti e di beneficio a tutta la comunità.

Infine il desiderio e auspicio è che l’allestimento di questo gruppo possa essere d’esempio anche per gli altri villaggi in modo che la constatazione dei vantaggi che ne derivano inciti la nascita di nuovi gruppi che svolgano la stessa attività anche per i villaggi vicini. In questo modo si potrà iniziare ad arginare i danni notevoli che ogni anno, puntualmente con l’avvento della stagione secca, si verificano a causa degli incendi incontrollati.

3.       ATTIVITA’ PREVISTE E TEMPI DI REALIZZAZIONE

            L’intervento nasce su specifica proposta e richiesta da parte del partner locale. Verrà quindi fornito da parte di Solidarietà Alpina un contributo economico per l’acquisto dei materiali concordati, oltre che a garantire se sarà richiesta, assistenza e supporto tecnico necessario alla realizzazione del progetto.

Le attività principali del progetto possono quindi essere così riassunte:

1.      Raccolta dei fondi necessari al finanziamento del progetto e per l’acquisto dei materiali.

2.      Coordinamento per la realizzazione del progetto con il coinvolgimento della popolazione di Lunangali e del nostro referente in Tanzania Ennio Malile

3.      Supporto tecnico ed organizzativo alla preparazione e formazione tecnica del gruppo.

4.      Insediamento del gruppo nei locali del Comune di Lunangali ed avvio alla prima verifica sul territorio comunale per la stesura del primo piano antincendio.

5.      Acquisto e spedizione dall’Italia dei macchinari pesanti necessari al progetto.

Tutte le attività saranno ultimate entro dicembre 2009.

4.       SISTEMA DI MONITORAGGIO E  VALUTAZIONE

Il progetto verrà svolto sotto il coordinamento del Sindaco di Lunangali e di Ennio Malile. La gestione della servizio sarà a carico del gruppo che verrà cosi costituito il quale si farà carico di richiedere al Comune di Lunangali il supporto per le successive spese di esercizio. Il monitoraggio verrà svolto tramite delle sessioni annuali in cui verrà valutato il numero di interventi svolto, la qualità e quantità di opere di prevenzione realizzate e la loro efficacia di fronte agli incendi che si verificheranno. Particolare attenzione verrà poi dedicata alla verifica se la organizzazione di questo gruppo si diffonderà anche nei villaggi limitrofi.

5.       LUOGO DI ACQUISTO DEI BENI

Tutti i materiali necessari alla realizzazione del progetto verranno acquistati in Tanzania nella Capitale Dar Es Salaam o a Njombe, ad esclusione del trattore cingolato con la martellante che verrà acquistato in Italia e spedito a Lunangali tramite un container.

L’acquisto di questo mezzo è indispensabile sia svolto in Italia poiché questi macchinari non sono reperibili in territorio Tanzaniano.

6.       EVENTUALE PERSONALE  COINVOLTO

Il personale italiano è coinvolto per la ricerca di fondi in Italia e per il supporto tecnico alla realizzazione del progetto. In particolare è previsto l’intervento di due tecnici esperti italiani per la formazione tecnica del gruppo di intervento.

7.       SOSTENIBILITA’

La gestione del servizio sarà garantita dal gruppo di intervento stesso che avrà cura di richiedere annualmente al Comune di Lunangali il supporto per coprire le spese di esercizio necessarie a svolgere l’attività programmata.

8.       COINVOLGIMENTO DELLA COMUNITA’ TRENTINA

La ricaduta sulla comunità Trentina consiste in alcune serate pubbliche che verranno organizzate dall’associazione per presentare il progetto.

In secondo luogo il coinvolgimento della popolazione e dei volontari sarà richiesto in occasione delle raccolte di ferro vecchio o di altre iniziative per la raccolta dei fondi necessari al finanziamento del progetto.

 

7 - CONCLUSIONI

Come precedentemente detto il nostro impegno è quello di poter garantire il finanziamento e concludere le attività previste dal progetto entro il 31 dicembre 2009.