Progetto “RETE PER LA GESTIONE E DISTRIBUZIONE DI FARMACI DIOCESI DI NJOMBE”

distretto DI NJOMBE

Provincia DI IRINGA -TANZANIA

 

 

 

Indice:

1 – IDENTIFICAZIONE DEL PROGETTO: 2

2 – RESPONSABILITA’ DEL PROGETTO.. 4

3 - PARTNER LOCALE. 5

4 - CONTESTO E GIUSTIFICAZIONE. 6

5 - DESCRIZIONE: 8

1.     OBIETTIVO.. 8

2.     BENEFICIARI 10

3.     ATTIVITA’ PREVISTE E TEMPI DI REALIZZAZIONE. 10

4.     SISTEMA DI MONITORAGGIO E  VALUTAZIONE. 11

5.     LUOGO DI ACQUISTO DEI BENI 11

6.     EVENTUALE PERSONALE  COINVOLTO.. 11

7.     SOSTENIBILITA’ 11

8.     COINVOLGIMENTO DELLA COMUNITA’ TRENTINA.. 11

6 - PROSPETTO DEI COSTI: 13

7 - CONCLUSIONI 15

 

 

1 – IDENTIFICAZIONE DEL PROGETTO:

 

            Il progetto denominato RETE PER LA GESTIONE E DISTRIBUZIONE DI FARMACI DIOCESI DI NJOMBE viene svolto al fine di migliorare il servizio di assistenza sanitaria nella regione della Diocesi di Njombe che comprende i distretti di Njombe, Makete e Ludewara per una superficie di circa 20.000 km quadrati e coinvolge una popolazione di circa 700.000 persone. Verranno supportati due ospedali, sette stazioni sanitarie e dodici dispensari. Alcune delle strutture periferiche coinvolte nel progetto, (tre dispensari) erano state costruite da Solidarietà Alpina in progetti promossi a fine anni ’80, inizio anni ’90.

            Geograficamente la Diocesi di Njombe si trova a circa 900 km a sud-ovest di Dar Es Salaam, con centro a Njombe che è capoluogo di provincia e ultimo riferimento significativo identificabile sulle normali carte geografiche della Tanzania.

Oltre a queste informazioni geografiche è necessario specificare che la zona in questione, all’infuori del capoluogo Njombe,  è caratterizzata dalla quasi totale assenza di servizi fondamentali come luce, elettricità e strade. La popolazione ha l’agricoltura come unica attività di sostentamento che svolta con mezzi rudimentali permette alla persone di vivere in maniera molto povera e precaria.  Il reddito pro capite è di circa 1 dollaro al giorno.

L’attività agricola è legata alla coltivazione arcaica di modesti appezzamenti di mais, patate o frutta oltre all’immancabile orticello nei pressi di qualche sorgente d’acqua o della  capanna che all’ombra di qualche banano fa crescere fagioli, insalata, piselli, caffè e quanto è necessario alla sopravvivenza di una famiglia. Per i più ricchi l’allevamento di qualche capra, una mucca o un maiale permette di integrare le risorse agricole con un po’ di latte e carne fresca. Tutti gli altri si limitano ad allevare al massimo qualche gallina.

Le limitazioni sulla mobilità e sui mezzi di trasporto provocano quindi un disagio rilevante alla popolazione di queste regioni che di fatto  deve basare gran parte della propria economia sulle risorse presenti nei paraggi della propria abitazione, senza poter quindi fare affidamento sul commercio e sui servizi che altrimenti potrebbero risultare più accessibili. Ciò si ripercuote quindi anche per quanto riguarda i servizi sociali e sanitari che sono quindi di fatto limitati a quelli disponibili nel proprio villaggio di appartenenza.


2 – RESPONSABILITA’ DEL PROGETTO

 

            La realizzazione della struttura è stata richiesta in maniera diretta dal Vescovo della Diocesi di Njombe,  Vescovo Alfred MALUMA al Presidente di Solidarietà Alpina che in dicembre 2007 si trovava nella zona per una missione di verifica e chiusura di alcuni progetti realizzati nel corso dell’anno, in comuni limitrofi a quello di Matembwe.

 

Denominazione e dati dell’associazione:

 

aSSOCIAZIONE:                        Solidarieta’  alpina ONLUS

sEDE LEGALE:                         38010  s.gIUSTINA   tASSULLO (tn)

RECAPITO POSTALE:             Via Mecla, 71

                                                        38010 SANZENO ( TN )

TELEFONO:                                 0463 434176

aNNO DI COSTITUZIONE:       1994

 

Numero di soci: 60

 

            Il progetto RETE PER LA GESTIONE E DISTRIBUZIONE DI FARMACI DIOCESI DI NJOMBE coinvolge in maniera diretta il Presidente dell’associazione stessa in qualità di responsabile del progetto, e tutti i soci coinvolti in varia misura con le attività di raccolta dei fondi necessari al finanziamento del progetto. Alcuni volontari inoltre, se necessario, verranno coinvolti in maniera più diretta nella realizzazione del progetto in base a specifiche competenze tecniche.  

 

 

3 - PARTNER LOCALE

             Il partner locale è costituito dalla Diocesi di Njombe che promuove e realizza il progetto. Il responsabile del progetto, su indicazione del Vescovo Maluma, è il Rev. Ladislao Mgaya:

 

Rev.  Ladislao MGAYA

Diocesi of Njombe

 

Solo per quanto riguarda l’allestimento del magazzino e il reperimento dei relativi materiali edili sarà garantito il nostro supporto tramite il nostro referente in Tanzania Ennio Malile.

            (Da molti anni infatti il Sig. Ennio Malile lavora per conto di Solidarietà Alpina principalmente per la manutenzione degli impianti realizzati nel corso degli anni nella regione di Iringa  dal’associazione stessa, ed ora grazie alle competenze acquisite svolge anche il ruolo di coordinamento dei lavori per la realizzazione di nuovi progetti in stretto contatto con il responsabile del progetto stesso).

 

 


4 - CONTESTO E GIUSTIFICAZIONE  

La regione di Njombe è costituita da un ondulato altopiano collocato ad una altezza di 1600 metri in media, e caratterizzato da buona piovosità. Comprende circa 21.000 kmq nella zona estrema sudoccidentale del Tanzania e corrisponde ai tre Distretti di Njombe, Makete e Ludewa, tra i più arretrati del Paese, essendo a lungo rimasti poco accessibili.

La popolazione è costituita da circa 700.000 persone; il 40% con meno di 15 anni. Gli abitanti dei villaggi vivono in genere in condizioni di acuta povertà e soffrono gravi difficoltà nel soddisfare le proprie necessità più basilari; dipendono da una agricoltura di sussistenza fatta con metodi tradizionali su piccole estensioni di terreno.

            I servizi sociali sono pochi e ancora più scarsi di quelli di altre zone della regione di Iringa. La malnutrizione non è infrequente, specie tra i bambini e gli anziani.

Come precedentemente indicato la zona dei distretti di Njombe, Makete e Ludewa è per lo più caratterizzata dall’assenza di servizi fondamentali come energia elettrica e strade di comunicazione. Le uniche strade presenti per i collegamenti con i villaggi periferici sono realizzate semplicemente in terra battuta e sono di difficile percorrenza anche per un mezzo fuoristrada (purché siano asciutte). Diventano invece impraticabili nel momento in cui le piogge stagionali le bagnano rendendole estremamente viscide e con invalicabili buche di fango. La popolazione africana d’altronde le usa solo per spostarsi a piedi o con rudimentali carretti. I viaggi di spostamento diventano quindi molto difficili e faticosi anche per il fatto che il territorio collinoso della regione  comporta un susseguirsi di salite e discese a volte anche molto ripide.

L’assenza di una viabilità affidabile e di mezzi di trasporto tali da poterla utilizzare comporta una serie di svantaggi di cui il senso di isolamento dal mondo civilizzato è sicuramente il meno fastidioso. Sono già stati citati alcuni impatti negativi per quanto riguarda l’economia della zona che senza una viabilità minima non riesce in alcun modo ad emergere e iniziare a dare impulso allo sviluppo della regione, ma le conseguenze diventano invece drammatiche nel caso in cui ci siano delle emergenze sanitarie che a causa di infortunio o malattia richiedono il rapido trasporto degli infermi verso il più vicino ambulatorio. Nella generalità dei casi questo trasporto viene svolto a piedi da alcuni volonterosi amici o parenti dell’infortunato utilizzando il suo letto come portantina.

Per questi motivi siamo convinti che poter migliorare il servizio di prima assistenza nei posti periferici (dove sia già predisposto) sia un passo importante per migliorare le condizioni sanitarie di un gran numero di persone che altrimenti verrebbero assistite in maniera molto più precaria.

L’idea quindi di realizzare una rete di collegamento tra queste strutture di primo soccorso e dispensari già presenti sul territorio può a nostro avviso dare un notevole impulso alla assistenza sanitaria svolta nei luoghi periferici migliorando in prima battuta la qualità dei medicinali utilizzati ma svolgendo anche un importante ruolo di informazione e formazione del personale locale che non si sentirà più isolato dal resto del mondo.

Il fatto di poter contare su visite periodiche potrà inoltre permettere un’assistenza più adeguata nel caso di pazienti che devono essere trasferiti in strutture più adeguate, o in  ospedale. Sarà più agevole organizzarne il trasporto.

La fornitura iniziale di farmaci che verrà acquisita con il progetto e che verrà realizzata oltre alla struttura per la gestione e la distribuzione servirà per mettere in buona luce il servizio svolto nella regione e chiedere con maggiore forza un supporto e impegno alle autorità governative per i successivi acquisti di farmaci in modo che il servizio svolto possa essere garantito anche per il futuro.

Contatti in tal senso sono già stati presi dal Vescovo Maluma con le autorità competenti.

 

5 - DESCRIZIONE:

 

1.       OBIETTIVO

            L’obiettivo generale del progetto presentato dal Vescovo Maluma,  di cui ci è stata chiesto il supporto partecipando a parte delle spese, è quello di realizzare un servizio di assistenza e fornitura di farmaci e medicinali alle strutture di primo soccorso presenti nella Diocesi di Njombe comprendente i distretti di Njombe, Makete e Ludewara. Le strutture coinvolte sono due ospedali, sette stazioni sanitarie e dodici dispensari. Il progetto del Vescovo Maluma è costituito da due parti principali, la prima consiste nella realizzazione di un magazzino centrale che verrà ricavato a Njombe da una struttura già esistente in uno dei due ospedali, adeguandone i locali dove poi concentrare la raccolta e la gestione dei farmaci. Il magazzino sarà gestito da personale qualificato cha avrà inoltre il compito di trasportare e consegnare i farmaci nelle strutture periferiche. Il personale avrà inoltre il compito di mantenere vivi i contatti con i responsabili delle strutture periferiche evitando che le stesse rimangano isolate e in modo di poter smistare i farmaci e le attrezzature in maniera ottimale, a seconda delle esigenze. Il contatto costante con le strutture periferiche permetterà inoltre di affrontare eventuali emergenze in maniera più rapida ed efficace organizzando se necessario il trasporto di infermi verso le strutture più idonee.

La seconda parte del progetto è costituita da una fornitura iniziale di farmaci e medicinali base che verrà distribuita alle strutture periferiche in modo di aggiornare ed adeguare la disponibilità di ogni centro di assistenza o dispensario con medicinali moderni ed efficaci ed apparecchiature adeguate. Queste forniture di medicinali dovranno poi ripetersi nel tempo e la Diocesi di Njombe si è già attivata per richiedere il supporto delle strutture governative preposte in modo che le successive forniture possano essere svolte anche tramite il contributo statale.

Particolare attenzione verrà data alle esigenze sanitarie relative alla cura della malaria o di malattie infettive come l’AIDS. In secondo luogo verrà poi migliorata la dotazione a disposizione per i dispensari ed il primo soccorso.

 

Il progetto su esposto verrà coordinato dalla Diocesi di Njombe e verrà cofinanziato oltre che da Solidarietà Alpina ONLUS dalla Diocesi di Njombe stessa, da una associazione di volontariato austriaca denominata Verein Hilfe für Lugarawa, (http://www.hilfefuerlugarawa.org) e dalla CEI.

 

Per questo motivo abbiamo scelto di prenderci carico solo di parte delle forniture indicate dal piano generale del Vescovo Maluma e di garantire il nostro supporto per la fornitura di queste risorse. In particolare vorremmo realizzare un progetto ristretto a parte del progetto generale del Vescovo Maluma, ristretto alle sole risorse necessarie alla formazione del personale, alla fornitura dei materiali per la ristrutturazione ed adeguamento del magazzino e per l’acquisto di un fuoristrada per il trasporto dei farmaci e il collegamento delle strutture periferiche.

 

2.       BENEFICIARI

            Il primo risultato atteso è quello di mettere a disposizione di tutta la popolazione coinvolta un servizio di primo soccorso e prima assistenza sanitaria migliore di quello attuale, più efficace e affidabile. In secondo luogo si intende migliorare l’assistenza alle donne in attesa di un bambino tramite la disponibilità di medicinali e personale più aggiornato.  E’ importante poi sottolineare che il miglioramento verrà svolto nelle strutture periferiche e quindi quelle più vicine ed accessibili alle persone che ne usufruiranno per le prime cure.

 

3.       ATTIVITA’ PREVISTE E TEMPI DI REALIZZAZIONE

            L’intervento nasce su specifica proposta e richiesta da parte del partner locale. Verrà quindi fornito da parte di Solidarietà Alpina un contributo economico per l’acquisto dei materiali concordati, oltre che a garantire se sarà richiesta, assistenza e supporto tecnico necessario alla realizzazione del progetto. Le attività principali del progetto possono quindi essere così riassunte:

 

1.      Raccolta dei fondi necessari al finanziamento dei materiali per la predisposizione  e l’adeguamento del magazzino.

2.      Raccolta dei fondi necessari al finanziamento degli altri materiali.

3.      Supporto tecnico ed organizzativo alla preparazione e formazione del personale incaricato della gestione della rete.

 

 

Tutte le attività saranno ultimate entro dicembre 2009.

 

4.       SISTEMA DI MONITORAGGIO E  VALUTAZIONE

Il progetto verrà svolto sotto il coordinamento della Diocesi di Njombe. La gestione della servizio sarà a carico della Diocesi stessa che si farà poi carico di richiedere il contributo statale per le successive forniture di farmaci.

 

5.       LUOGO DI ACQUISTO DEI BENI

Tutti i materiali necessari alla realizzazione del progetto verranno acquistati in Tanzania nella Capitale Dar Es Salaam o a Njombe.

 

6.       EVENTUALE PERSONALE  COINVOLTO

Il personale italiano è coinvolto per la ricerca di fondi in Italia ed eventualmente per il supporto tecnico alla realizzazione del progetto.

 

7.       SOSTENIBILITA’

La gestione del servizio sarà grantita dalla Diocesi di Njombe che provvederà a tutte le spese necessarie al personale e al trasporto dei farmaci. Sarà cura della Diocesi di Njombe promuovere le opportune richieste presso le competenti autorità governative affinché le successive forniture di farmaci siano svolte con il contributo statale.

 

8.       COINVOLGIMENTO DELLA COMUNITA’ TRENTINA

La ricaduta sulla comunità Trentina consiste in alcune serate pubbliche che verranno organizzate dall’associazione per presentare il progetto di gestione e distribuzione dei farmaci per la Diocesi di Njombe. Nel caso il Vescovo sia presente in Italia nel corso del prossimo anno sarà cura dell’associazione Solidarietà Alpina invitarlo a presenziare ad uno di questi appuntamenti.

In secondo luogo il coinvolgimento della popolazione e dei volontari sarà richiesto in occasione delle raccolte di ferro vecchio o di altre iniziative per la raccolta dei fondi necessari al finanziamento del progetto.


 

            Come precedentemente indicato si intende partecipare al progetto coprendo solo parte delle spese totali ed in particolare quelle indicate nella seguente tabella relative alla preparazione del personale, all’acquisto dei materiali necessari all’allestimento del magazzino ed al mezzo di trasporto.